GIARRE. Il sud Italia possiede un giacimento nascosto che può valere al 2030 da 18,4 a 27,4 miliardi di euro e 8 mila nuovi posti di lavoro stabili e altamente qualificati. In termini di Pil rappresenterebbe un incremento di quasi mezzo punto percentuale. Per lo Stato si tratterebbe di maggiori entrate fiscali per 3,3/5 miliardi di euro. È questo in numeri il potenziale del biogas nel mezzogiorno. L’impresa del futuro sarà sempre più rivolta al "food", attenta all’ambiente, ai cambiamenti climatici e utilizzerà i suoi scarti organici per produrre energia elettrica, biometano e bioplastiche. E’ questo il principio della teoria del "biogasdoneright": "il biogas fatto bene", al centro del meeting internazionale, svoltosi al Centro Congressi Radice Pura di Giarre, sulla sostenibilità della filiera agro-alimentare, promosso dal Consorzio Italiano Biogas, il CIB, nell’ambito delle iniziative Expo 2015.I lavori sono stati aperti dal sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi e dal presidente nazinale di Confagricoltura Mario Guidi, presidente nazionale di Confagricoltura. Presenti, tra gli altri, il presidente del Consorzio CIB Piero Gattoni. "L’impresa riparte da un modello produttivo ed efficiente - ha esordito il presidente CIB, Piero Gattoni - In questi cinque anni di lavoro abbiamo dimostrato che investire nella digestione anaerobica significa non solo produrre energia rinnovabile, ma anche un modello agricolo capace di valorizzare i sottoprodotti e le colture in rotazione: cioè, ritornare a coltivare il terreno, a fertilizzarlo in maniera organica, riportando il carbonio nel suolo. Noi pensiamo che questo - ha concluso Gattoni - sia un modello che possa essere preso da esempio anche in Sicilia, trovando l’integrazione vincente tra attività agroalimentare e differenziazione di energia rinnovabile".Sul tema, esperti provenienti da tutto il mondo si sono confrontati in due sessioni di studio e in due tavole rotonde, illustrando aspetti tecnici e finanziari, ma anche le norme di settore necessarie. La prima sessione dei lavori, dal titolo "Food and energy, le biomasse per gli advanced biofuel, biogas and soil carbon sequestration", è stata condotta dal professore Biagio Pecorino, docente di Economia delle aziende dell’agroalimentare, Dipartimento Agricoltura, Alimentazione e Ambiente università di Catania. Intervenuti anche Bruce Dale, docente Ingegneria Chimica, Michigan University Consigliere del dipartimento Energia Governo Obama, Paolo Inglese, FAO Cactus network, Stefano Bozzetto, Comitato esecutivo EBA, Alessandro Marangoni, Althesys, che ha illustrato i dati di uno studio condotto sullo sviluppo del mezzo giorno. "Il biogas in Sicilia può rappresentare una grossa opportunità, a patto però, che si riesca a fare sistema - ha commentato Biagio Pecorino - La Sicilia deve maturare una propria identità, scelta tecnologica e combinazione dell’alimentazione. II vantaggio è che si può fare anche su piccola scala, possono farlo gli agricoltori ma anche riportare all’interno delle aziende agricole per sostenere reddito e occupazione per sostenere i territori"A seguire, la tavola rotonda sul tema "Le politiche per lo sviluppo del biogasdoneright® and soil carbon sequestration" coordinata dal presidente del Consorzio CIB Piero Gattoni, con Ezio Veggia, vice Presidente Confagricoltura, Ezio Castiglione, Ismea, Rosaria Barresi, Assessore Agricoltura Regione Sicilia, Sandro Liberatori, direttore Enama. Il sottosegretario Ministero Agricoltura, Giuseppe Castiglione, ha concluso i lavori."Sono molto soddisfatto del lavoro svolto fin qui in campo normativo - ha detto il sottosegretario Castiglione - Dal mio decreto del 2013 abbiamo fatto grandi passi avanti. Il tema delle bioenergie e delle agro-energie oggi interessa le imprese sia sul versante della competitività che su quello ambientale. Noi oggi affrontiamo un problema e lo incentiviamo. II nuovo decreto che andrà in conferenza Stato-Regioni alla prossima seduta prevede il contributo per quelle imprese che fanno impianti di piccola dimensione, che utilizzano il 70% dei sottoprodotti dell’Agricoltura. Stiamo lavorando anche a un piano nazionale sul biometano, una grande opportunità per produrre energia, o il digestato, cioè una sostanza organica per il nostro terreno, riequilibrando la produzione di energia su tutto il territorio nazionale. Basti pensare che Sicilia esiste un solo impianto di biometano, nella sola Cremona ce ne sono 130". Ha concluso i lavori Giovanni La Via, presidente Commissione Ambiente Unione Europea. "La Commissione che presiedo ha appena emanato il nuovo regolamento sui nuovi carburanti, inserendo la possibilità di utilizzare i secondi raccolti, gli scarti della lavorazione per produrre biocarburanti avanzati , che si faranno con scarti con residui con produzioni dedicate che no sono sostitutive rispetto a quelle alimentari ma aggiuntive. Questo è il grande risultato della normativa europea che abbiamo fatto - ha concluso La Via - In Sicilia potremmo utilizzare alcuni terreni che sono abbandonati per alcune produzione dedicate con molteplici vantaggi migliorare la qualità dell’aria, distribuire sul terreno sostanze organiche, anche come contrasto alla desertificazione, sviluppare occasione di lavoro". VAI ALL’ARTICOLO: http://www.liberajonianews.it/?p=7896